ACAYA.Può accadere che qualcuno di buon animo voglia fare la cosa giusta è donare alla propria comunità un pezzo di storia che appartiene da anni alla sua famiglia.E’sempre molto difficile separarsi da un bene dove si è passati molto tempo,ci sono tanti ricordi ma che ad un certo punto ci si accorge che un piccolo gioiellino architettonico carico di storia è troppo importante da tenere solo per se,decidendo perciò di contattare il sindaco di Vernole e frazioni Luca De Carlo e offrendogli a titolo gratuito questo bene,con il fine ultimo di procerdere alla sua valorizzazione e spianandogli anche la strada privilegiata per dei finanziamenti per gli urgenti lavori di restauro.
Questo succedeva pochi mesi dopo l’insediamento di questa amministrazione,quando anche alcuni abitanti di Acaya segnalarono il cattivo stato di abbandono di questo gioiellino architettonico,che altro non è che il Convento dei Frati minori osservanti di San Francesco,dedicato a Santa Maria degli Angeli,costruito da Giangiacomo dell’Acaya nel 1564,di cui divenne capo guardiano il figlio Giovannello.
In quei primissimi mesi ci fù anche un sopralluogo di un team di esperti del ministero e della soprintendenza e tutto faceva sperare per il meglio ma poi non si seppe più nulla e tutto scomparì in quel “porto delle nebbie” che è il municipio di Vernole a guida De Carlo e i suoi fedelissimi e giovanissimi compari.
Passato del tempo qualcuno iniziò a chidersi come mai nulla fosse stato intrapreso per il restauro del Convento e non dimentichiamolo è annesso un bellissimo giardino con ancora tutti i camminamenti intatti e la Torre di guardia ancora integra,ultima delle quattro che sorvegliavano la cittadella fortificata posta a nord-est.
Al quesito i diretti interessati,cioè “questi” in carica, rispondevano che quel bene apparteneva ad un privato cittadino perciò loro avevano le mani legate e non si poteva intervenire in nessun modo.
Intanto il tempo trascorreva e proprio nei mesi successivi crollarono due navate dell’antico convento,facendolo diventare un triste rudere con solo pochi resti intatti.
Ora si ci si chiede se questa Amministrazione ci è o ci fà,avendo proprio in quei mesi la possibilità di entrare in possesso gratuitamente di questo Convento,avendo la possibilità di restaurarlo con finanziamenti regionali,per quali oscuri motivi il sindaco o chi per lui non si è recato a Bari per una sola e semplice firma?
Tenendo la notizia della donazione volontaria nascosta, hanno dimostrato che fin dai primi mesi questa amministrazione non aveva nessuna intenzione e sicuramente neanche la capacità di portare avanti un progetto di restauro e valorizzazione della cittadella.Forse credevano che la notizia della donazione sarebbe stata dimenticata e nascosta per sempre ma gli è andata male.
La speranza è che quello che rimane dell’antico convento rimanga in piedi,sperando che trascorrino velocemente questi tre anni dalle prossimi elezioni comunali oppure che qualche alto papavero della Regione Puglia o del Ministero dei beni culturali prenda in mano la situazione e riporti agli antichi fasti questa cittadella di cui il convento è solo l’ennesimo simbolo del menefreghismo del Comune di Vernole.