ACAYA-LA messa in sicurezza, recupero e tutela dei beni culturali, sono le tre parole d’ordine che il consigliere Paolo Pagliaro ha posto all’attenzione della VI Commissione del presidente Donato Metallo.

In particolare si tratta della messa in sicurezza e recupero delle antiche mura di Acaya.

“Acaya – ha spiegato Pagliaro – è un monumento unico, raro esempio di cittadella fortificata medievale del Sud Italia. Un luogo di straordinario fascino che custodisce secoli di storia, ma l’incuria e l’abbandono rischiano di compromettere in modo irreparabile le sue mura. Ho presentato una mozione che discuteremo presto in Consiglio, che impegna la Giunta regionale ad agire sul fronte degli espropri. Perché è questo il primo passo necessario, anzi imprescindibile, per avviare l’iter di messa in sicurezza e consolidamento, propedeutico al recupero e alla valorizzazione di questo bene di eccezionale valore storico, archeologico e culturale. Un luogo identitario da custodire, perché il borgo di Acaya è testimone di pietra del feudalesimo nel Salento”.

“Le mura imponenti – ha aggiunto Pagliaro  – sono realizzate con blocchi di pietra leccese e abbracciano la cittadella per tutto il suo perimetro e sono evidenti e allarmanti i segni del progressivo disfacimento dei conci di tufo, che ha già causato alcuni cedimenti lungo il perimetro di oltre un chilometro. Ecco perché bisogna agire in fretta, irrobustendo e consolidando, ed estirpando radici e arbusti infestanti dei giardini in abbandono. Perciò si rende necessaria un’azione di esproprio delle aree in decadimento, partendo dal censimento delle particelle private da acquisire. Naturalmente servirà una valutazione dei costi economico finanziari e degli strumenti procedurali necessari, ma è un atto indispensabile se davvero si vuole strappare alla rovina questo capolavoro d’ingegneria medievale. Auspico che la mozione possa essere portata in tempi rapidi in Consiglio, e confido che i colleghi vorranno condividere questa mia battaglia in difesa della cultura, delle origini e del futuro della nostra terra, attraverso la custodia di uno dei suoi tesori più preziosi”

L’assessore ai beni culturali, Massimo Bray ha mostrato grande interesse e sensibilità al tema ed ha anche sottolineato che è componente della Cabina di regia nazionale che si sta occupando dei fondi da stanziare con il PNRR, per i borghi medievali.

“Sono luoghi nei confronti dei quali deve valere il principio costituzionale della tutela – ha detto Bray –  realtà davvero uniche della nostra Regione. Beni comuni riconosciuti tramandati dal passato ed è un nostro dover conservarli perché possano essere tramandati alle generazioni future nel rispetto della memoria del passato”.

La dirigente del settore, Anna Maria Candela, ha spiegato che qualunque scelta si faccia, ha la necessità di essere condivisa con la sovrintendenza ed è necessario un progetto definito.

“Serve gioco di squadra – ha concluso l’assessore – sovrintendenza, comune, regione e ministero per procedere al recupero dei fondi necessari.

Ovviamente il Comune di Vernole era assente.

Infatti ha partecipato ai lavori della Commissioni solo il Sindaco di Ischitella, anche le associazioni e i rappresentanti della società civile, che da sempre esercitano una forte pressione perché le istituzioni prendano a cuore questi temi…