ACAYA- Si può raccontare Acaya attraverso i testi di Paolo Conte?Certo che si!
Una cittadella che come una donna un pò snob non si lascia scoprire completamente,quasi rifiuta ogni tipo di attenzione, perciò bisogna saperla prendere con le buone e cercare di capirla e inoltrarsi nei suoi stretti vicoli,tra le ampie sale del suo castello,due passi vicino alle rovine del convento e tra le sue mura urbiche memori di tante incursioni nemiche.
Quando l’avrai convinta allora ti si aprirà un mondo e ti ripagherà delle sue prime inibizioni rimandandoti indietro nel tempo di 2000 anni con le sue legioni romane che ci si accampavano, con gli antichi farmacisti di rito ortodosso che veneravano la loro “Dormitio Virginis” dipinta nell’antica cripta e che l’avevano eletta a luogo di culto di primo ordine,per arrivare poi nel Rinascimento quando diventa “la Città Ideale”,un modello studiato in tutto il mondo che solo pochi borghi possono vantare di essere.
Certo Acaya è un pò snob ma se la saprai scoprire e capire con calma sarà tua per sempre,proprio come una donna di provincia un pò snob …
Perchè adesso tu parli così?
avola snob..stai arrotando tutte le erre…
forse tu pensi che
tutto sembri più nobile, nobile, snob
o forse, forse tu…una simpatia…
hai per qualcuno dai tre cognomi…
…sangue blu? …forse un quarto…
e modi molto affabili, modi da snob…
Noi di provincia siamo così,
le cose che mangiamo
son sostanziose come le cose
che tra di noi diciamo…
noi provinciali siamo così
le cose che cantiamo
van ben per i soldati e i muli…
forse siamo noi così…
ci ho provato anch’io… curiosità…
ma stvapazzavo tutte le evve…
…dimmi se, dimmi se
per amor tuomi devo far
‘sta figura…
…ma stasera tu ceni con me
…e non ti sembra un’ora sublime?
…c’è il caviar…c’è il paté
c’è uno champagne da favola,
f..!
Paolo Conte “Snob”