ACAYA-La festa ” te li pampasciuni “nel giorno di magra del primo venerdì del mese di marzo,anticipa di qualche settimana la Pasqua.
È antica tradizione della cittadella mangiare questo piatto ,perché non era consentita la carne per motivi religiosi ed era solito offrirlo a passanti e forestieri ,che per motivi di lavoro o visita alla Madonna dell’Addolorata,che si festeggiava in questo giorno,venivano all’Acaya.
Oltre alla ricorrenza religiosa,si organizzava una fiera in cui erano presenti animali da allevamento,attrezzi agricoli,vestiario e prodotti della terra e sicuramente era previsto il baratto e le contrattazioni erano vere e proprie scene di teatro.
Ricordo che tutto questo avveniva sino agli anni 80 del secolo scorso ma ancora oggi è possibile vedere questa antichissima fiera dove tranne per gli animali è possibile acquistare di tutto come un enorme supermercato a cielo aperto all’interno delle mura urbiche,in uno spazio che va dalla chiesa madre in piazza Giangiacomo passando dalla piazza d’armi ,proprio di fronte al castello fino ad arrivare alla vecchia cappella dedicata a San Paolo appena fuori dalla porta di ingresso del borgo.A pranzo ovviamente e per tutto il giorno si mangiano “pampasciuni”,preparati in diversi modi dalle massaie e dai ristoratori che accolgono i turisti,che ne fa di questo eccezionale frutto della terra salentina un piatto tipico della tradizione culinaria di Acaya
che si tramanda ancora.Ovviamente dato gli effetti collaterali post consumo e la forma del “pampasciune” fanno di questa giornata una
occasione per fare della ironia,ma alla fine ci si ricorda che rimane pur sempre una ricorrenza religiosa dalle radici antiche.Quindi,buon appetito….