ACAYA- Nel 1294 Re Carlo I D’Angiò assegna a Gervasio Dell’Acaya il casale di Segine, iniziando in questo modo l’epopea ,che porterà una famiglia di cavalieri ,a trasformare questo antico villaggio romano (e prima ancora messapico), nella prima Città fortificata d’Italia con il suo undicesimo utile barone nel 1535, l’architetto militare Giovan Jacopo Dell’Acaya,che rinominò con il nome dalla sua famiglia.
La fine della famiglia Dell’Acaya è tristemente nota.
Giovan Jacopo cadde in disgrazia per colpa di una fidejussione sottoscritta per aiutare un certo Pandolfini, finendo addirittura nelle prigioni del castello di lecce che aveva lui stesso costruito.
Alla sua morte, avvenuta il 6 dicembre 1570 gli successe il figlio Anton Francesco Dell’Acaya,che cedette per 13.280 carlini di ducati d’argento al barone Alessandro Delli Monti nel 1608.
Dopo più di tre secoli le strade della famiglia Dell’Acaya e la sua cittadella si divideranno per sempre.
Nel 1608 inizerà l’epoca della famiglia di origine francese Delli Monti con Alessandro ,che nel 1620 divenne marchese.
Alessandro Delli Monti, fù coinvolto in prima persona nel conflitto franco-spagnolo e partecipò a varie battaglie in giro per l’Europa,ma al suo ritorno ritrovò la cittadella in forte stato di degrado.
Alla morte di Alessandro avvenuta il 19 luglio 1622, il feudo passò al secondogenito Andrea Delli Monti un ex frate che divenne il secondo Marchese di Acaya ma solo per un anno,in quanto morirà nel 1623.
A questo punto il 23 agosto 1623 il feudo passò a Vincenzo Ottaviano Delli Monti, fratello primogenito di Andrea,che divenne il terzo marchese Delli Monti di Acaya.
In questo periodo,il Regno di Napoli si trovava in forte crisi socio-economica e Vincenzo Delli Monti iniziò ad essere perseguitato per aver parteggiato, durante il precedente conflitto,per il francese Luigi XIV ,tenendo fede alla sua origine.
La Camera della Summaria processa il marchese Vincenzo Delli Monti per Lesa maestà e nel 1670 la Regia Corte ne confischerà i beni…
Vincenzo Delli Monti morirà nel 1671 e la Regia Camera della Summaria prenderà possesso del feudo di Acaya dopo averla fatta apprezzare da Antonio Galluccio nel 1674.
Per 19 anni, la Regia Corte amministrerà con severità il feudo di Acaya,fino alla restituzione a Giovan Francesco Sanfelice-Delli Monti il 21 novembre 1688, che rivenderà lo stesso anno a Matteo Vernazza, un commerciante napoletano per 12.000 ducati d’argento a cui cederà anche il titolo di marchese.
Alla morte di Matteo Vernazza,gli succederà il figlio Costantino e a questo, il figlio Francesco che preferirà trasferirsi a Palmariggi.
Dopo Francesco Vernazza il feudo passerà al figlio Matteo che cederà poi al figlio Oronzo Vernazza.
Anche il marchese Oronzo Vernazza non risiederà nel castello di Acaya e addirittura lo affitterà a Pasquale Libetta nel 1776.
Alla morte di Oronzo Vernazza, il feudo passerà al pro-cugino Andrea Vernazza,nato il 5 maggio 1724 da Aniello Vernazza che rimetterà a nuovo la cittadella di Acaya e fece installare sulla porta di ingresso la statua di Sant’Oronzo nel 1792, di cui era fervente devoto.
Il marchese Andrea Vernazza morirà il 29 settembre 1799, al quale succederà il figlio Aniello Vernazza,che sarà l’ultimo marchese che governerà la cittadella, fino a quando nel 1806 gli editti di Giuseppe Bonaparte decreteranno la fine della tirannia feudale.
Successivamente Acaya aderirà ai “Consorzi Intercomunali” ,lottando per decenni contro il marchese Aniello Vernazza per l’abolizione di balzelli che ancora pretendeva.
Ma da qui in avanti inizierà un’altra storia…