ACAYA-La tabella di marcia di un giorno qualunque,da parte di nutrito gruppo di turisti.
Ecco come la cittadella accoglie e ricaccia subito via i propri ospiti,senza pensare a tutto quello che si perde a non avere un Punto di Accoglienza Turistica…
Ore 17,29:un pullman di colore arancione arriva da via Struda’.
Ore 17,30:dal pullman scendono dei turisti con forte accento del nord Italia.
Sono sulla mezza età,quasi tutti hanno macchine fotografiche di ultima generazione al collo e indossano abiti estivi.
Ore 17,31:nonostante non siano più dei ragazzini hanno già varcato a piedi Porta Terra,testa all’insù per capire che è una statua di un santo,ignorando i tre stemmi che la decorano,sicuramente non conoscono il latino.
Ore 17,35:superano Piazza d’Arme e per inspiegabile ragione si dirigono verso Piazza Giangiacomo.
La Chiesa Madre è chiusa,si rigirano su se stessi,vengono attratti dalla Torre dell’Orologio tanto che qualcuno scatta delle foto.
Ore 17,40:i primi turisti si avviano già per Piazza Castello,seguiti dagli altri che in breve svuotano la piazza dedicata a Givan Jacopo Degli Acaya (chi sarà mai costui” avranno pensato).
Ore 17,45:gli ultimi attraversano Porta Terra,i più veloci sono vicino al pullman,si accorgono della maestosita’ del bastione lanceolato che guarda a sud-est e scattano delle foto.
Ore 17,50:sono quasi tutti seduti ai loro posti,l’autista ha già acceso il motore.
Qualcuno gli dirà che mancano quattro di loro e inizia a strombazzare il clacson nervosamente.
Alla fine si scoprirà che erano a bere un caffè.
Ore 18,00:del pullman e dei suoi viaggiatori è sparita ogni traccia,però qualcuno nel borgo si ritroverà 4 euro in più in cassa alla chiusura….
Breve storia triste dell’accoglienza turistica nella prima “Città fortificata” d’Italia…